Elio Petri, 1965, Ita/Fra
Trama: Nel futuro, la violenza è regolamentata da un gioco, una caccia all’uomo. Ogni individuo deve partecipare a 10 cacce. Ursula Andress ha scelto Marcello Mastroianni come sua ultima vittima, e cercherà di ucciderlo durante un grande show televisivo, salvo però scontrarsi con il fascino di Marciiiielo.
Il Film: Un Mastroianni biondo alla Steve McQueen, impeccabile nei modi e nei vestiti neri. Una classe immensa che riesce a non passare in secondo piano davanti a quell’enorme gigantesca irreale illegale figa di nome Ursula Andress. La quale non solo ci uccide con lo sguardo in ogni primo piano, ma è anche obbligata ad andare in giro con dei vestitini anni ’60 davanti ai quali veramente non è possibile resistere. Donna di un altro pianeta.
Passato lo shock per la bionda, uno inizia ad accorgersi del genio di Elio Petri (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La classe operaia va in paradiso), che qui confeziona un prodotto unico nel suo genere. Probabilmente il miglior film di fantascienza italiano (citazione d’obbligo anche per Terrore nello Spazio di M. Bava), non solo per la storia, ripresa da un romanzo ma sceneggiata da Ennio Flaiano, ma soprattutto per il modo in cui è rappresentato il futuro.
Le scenografie, gli arredamenti, i costumi, non sono altro che un’esasperazione dei modelli estetici degli anni 60. Donne in minigonne colorate, uomini in giacca e cravatta, arredamenti geometrici in bianco e nero, automobili sportive decappottabili e metallizzate.
Tutto questo fa da cornice ad una avvincente storia, simpatica, sensuale, ironica, e come sempre nell’opera di Petri profondamente critica nei confronti della società moderna. La perversione di sfogare la violenza umana con un gioco legale, usato per evitare le guerre, il fatto di volerlo fare davanti alle telecamere della televisione, con tanto di sponsor e pubblicità, sono tutti elementi estremizzati di un consumismo che iniziava a dilagare negli anni 60, e del quale oggi siamo completamente assuefatti.
Petri in questo è assolutamente geniale, come questo film, che non sarà il suo capolavoro, ma è di una bellezza, una leggerezza, e un’ironia uniche.
Voto: 7/8 se nel finale fosse morto qualcuno sarebbe stato un 9, ma forse la produzione ha voluto un lieto fine un po’ troppo da commedia romantica. Resta la bravura impressionante di Marcello, e resta soprattutto una domanda: quanto cazzo è figa Ursula Andress??
Capitano Quint
“se nel finale fosse morto qualcuno sarebbe stato un 9, ma forse la produzione ha voluto un lieto fine un po’ troppo da commedia romantica. ”
Probabilmente il finale (molto brutto) è stato imposto dalla produzione, il finale vero è quello ambientato nella Basilica di Massenzio in cui appunto muore qualcuno. Davvero uno dei film migliori di Elio Petri (con “A ciascuno il suo”).
sì, grande film. Il finale da schermo che si chiude a cuoricino non sciupa comunque tutto il resto
A me è piaciuto da matti, per il suo sapore di fantascienza “innocente” e ancora non cyberpunk che mi riporta agli anni in cui anch’io appunto ero innocente e non orwellizzato.
Anche se non ho mai capito il perché del titolo: il racconto di Robert Sheckley era “La settima vittima”, no?
…e che mi dite dei “Racconti di Fantascienza” con la regia di Alessandro Blasetti? Godimento puro!
lo sto guardando su youtube! quando vedo che la tuta spaziale è in realtà una tuta da ginnastica in acetato anni 70 capisco già che è un gran film
Vedrai, vedrai. Sono un tot di episodi, uno meglio dell’altro. Altro che Avatar.
Bel film, sicuramente particolare, mi pare che persino gli Ustmamò omaggiarono con un video questo film
grande aneddoto! peccato una non così grande canzone ad accompagnarlo (detto da uno che stima gli ust da sempre eh)
XDDD Vabbè, purtroppo dopo quel disco sono spariti di circolazione, peccato che Mara redegheri ha una voce stupenda…. va da sè che la decima vittima a mio dire è un film a cui il genere “reality killer movie” come L’Implacabile, Gamers e Hunger Games (o cose più misconosciute come Death Race 2000)
No no allora, chiariamo, il misconosciuto è Hunger Games, non certo Death Race 2000
misconosciuto per il bimbominkia d’oggi, non certo per me e te (che Death Race originale caga in testa ancora a diversi action movie d’oggi)