Gioco di Donna

John Duigan, Usa/Gb/Spa/Can, 2004,120 min.

Trama: Sullo sfondo della guerra civile spagnola e della Seconda Guerra Mondiale poi, le vite di Gilda, Guy e Mia si intrecciano. Incontratosi fortuitamente, saranno amici, poi amanti, poi divisi, poi compagni,  poi ancora cambiati dalle circostanze che li hanno tenuti lontani, per rivedersi solo più tardi, maturi e trasformati dagli eventi; il finale non può che essere tragico.

Il Film: L’avete letto da voi, la trama è inesistente, parliamo del film, allora. Prima di rendersi conto che è più che impossibile che in una notte di un giorno qualsiasi, in una camera di un qualsiasi college in una qualsiasi città di un qualsiasi Stato in qualsiasi epoca, vi piombi Charlize Teron in fuga, che cerca riparo dal fidanzato, per di più bagnata fradicia. Prima di rendersi conto che le probabilità che la suddetta Teron, donna molto sicura di sé, anticonformista, oltre che gran passera, in circostante normali non ve la darebbe mai, tanto meno a uno sbarbatello diciannovenne laureando senza un soldo e senza classe. Prima di rendersi conto che, invece, questa dea non solo la dispensa con generosità, ma, possiamo dirlo, è un po’ porchetta. Ecco, prima di rendersi conto di tutto questo, sarete già quasi a metà film, e della vacuità della storia, dell’inconsistenza della trama, ve ne sbatterete certo le pelotas, come ho fatto io. Il fatto poi, che alla coppia si aggiunga una terza persona, una donna latina, e nasca un menage a trois, come nelle fantasie sessuali più illusorie, e che questa terza donna si chiami Penelope Cruz, è solo la mazzata che vi butta definitivamente nella disperazione più totale per la vostra attuale sorte, e nell’invidia omicida per questo disperato moretto che ha tra le mani due tra le donne più belle di sempre. Chi cazzo se ne frega della sceneggiatura, degli eventi che si susseguono nella forma del melodramma più pacchiano e mieloso mai visto, nell’epilogo strappalacrime a comando, quando uno può godere per 120 minuti di scene di pelle al vento con queste qua? Cosa me ne importa che poi due di loro partono per la guerra civile spagnola, che uno di loro muoia, e che l’altra, abbandonata, diventa amica dei nazisti che invadono Parigi, cosa me ne importa della riconciliazione della donna con il suo vecchio  amore e del finale tragico?

Voto: 7. Fanculo il film. Cioè, Charlize e Penelope. Serve altro?

Vitellozzo.

1 Commento

Archiviato in drammatico, Film

Una risposta a “Gioco di Donna

  1. Hai centrato in pieno il punto…d’altra parte ho letto tre o quattro recensioni di questo blog, che ho appena scoperto con piacere, e tranne pochi particolari trascurabili mi sono trovato sempre d’accordo con voi. Voto perfetto: 10 per le due sgnacchere (che sarà sempre troppo poco) + 4 per il film (che è il voto che merita al netto delle sgnacchere), diviso due.

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