Legga solo chi, nel profondo, ha amato questo film; per gli altri, passate oltre. Stallone non è per tutti.
Cazzeggiando sui canali, l’altra sera ho ribeccato Rambo. Pur avendo una copia a mio uso e consumo e potendolo guardare quando mi pare, l’ho comunque rivisto ancora una volta in versione televisiva. Ora, non starò qui a dire quanto sia bello questo film o la sua colonna sonora, il taglio stesso dell’articolo ve lo suggerisce. Però una cosa la devo dire: la differenza tra il primo della saga e gli altri due (mi sento di escludere John Rambo perché non lo considero appartenente allo stesso contesto) è abissale. Io penso che Rambo non sia stato celebrato come meritava, e, causa i sequel, relegato poi dall’opinione comune in tutto quel filone di film anni ‘80 che, sia chiaro, fanno sempre piacere, ma che sono considerati di serie B, o peggio: film d’azione senza senso con ammazzamenti a gogo, armi pesanti, esplosioni e altri cazzi, di cui Sly è stato protagonista, assieme a Arnold, Van Damme, Lundgren, Seagal, Willis eccetera. Infatti, se Rambo II e Rambo III dipingono perfettamente questo genere di cinema e (giustamente) si sono beccati la presa di’ulo in Hot Shots 2 per la loro ridicolaggine, il primo Rambo è proprio di tutta un’altra pasta.
Ma andiamo con ordine. Per prima cosa, il contesto. In Rambo, John torna in America come reduce dalla guerra del Vietnam, e decide, non avendo nessuno, di andare a trovare l’unico suo compagno d’arme sopravvissuto. Quando arriva scopre però che è morto, e allora triste e abbattuto si rimette in cammino. Ecco, da qua in poi sappiamo tutti come va a finire, con lui che per l’appunto becca lo sceriffo che fa troppo il galletto, ma quello che è importante è la credibilità del contesto, e mi sembra ci sia tutta. Negli altri due film, invece, le cose sono diverse. Se già in Rambo II cominciano a sorgere le prime perplessità (ritroviamo il nostro eroe “solo” ai lavori forzati, dopo che ha fatto saltare in aria mezza cittadina e ferito decine di persone i lavori forzati sono forse un po’ pochino, mi pare), è nel terzo capitolo che si raggiunge l’apoteosi: il colonnello Trautman dove è che va a trovare Rambo per un nuovo (inutile) incarico? Ma in un monastero buddista, è chiaro! Quale può essere il posto il migliore per ospitare una personcina tranquilla e a modo come John se non un monastero di monaci? Cioè dai, non si può, una roba così è da arresto.
Secondo aspetto, il modus operandi. Se ci fate caso, nel primo capitolo, Rambo non uccide nessuno (o almeno così mi sembra, in caso mi sbagliassi la il tasso di mortalità resta comunque bassissimo rispetto ai due successivi): gambe bucate, feriti, sangue, esplosioni, ma tutti sopravvivono. Lo stronzetto coi baffetti che cade dall’elicottero e si schianta sui sassi, infatti, cade perché perde l’equilibrio a seguito dello spostamento dell’elicottero, colpito a sua volta da un sasso lanciato dal ricercato. In questo caso però, sono troppe le casualità che portano al fattaccio, e Rambo non è direttamente coinvolto, e poi c’ha un sasso, cristo’, che male può fare un sasso? Anzi, comincia ad usare armi da fuoco solo nel finale, arrangiandosi fino a lì con quello che trova (il che è meglio dei fucili, secondo me, da molta più soddisfazione vedere uno infilzato da dei paletti di legno appuntiti che non forato dalle solite pistole, alla lunga noiose). Negli altri due film, invece, Rambo si da alla pazza gioia. Nel secondo decima la già scarsa popolazione vietnamita e un po’ di russi (le frecce esplosive sono memorabili) e nel terzo cambiamo latitudini e ci ritroviamo in Afganistan, con sempre qualche centinaio di russi e molti, troppi esplosivi.
E’ nei due sequel che il film è degenerato, scadendo nella farsa, nell’assurdo di un uomo solo che veramente appare indistruttibile, fino al ridicolo. Nel primo, Rambo, per quanto uomo eccezionale, resta con i piedi per terra e conserva, seppur con qualche riserva, una personalità, un carattere che è ben visibile, perché no anche di uomo fragile (tenete a mente le scene finali del primo capitolo), aspetto totalmente assente nei successivi film, dove non c’è granché, tolti cinque secondi di commozione per la cinese, morta schiantata. Anzi, si nota, inoltre, anche un certo miglioramento (che per me è un peggioramento) dell’immagine del personaggio nel proseguo della saga. Nel primo è molto rozzo, ma vero: un sacco di canapa tagliato e infilato a mo’ di giubbotto. Nel secondo e nel terzo hanno avuto, invece, la bella idea di riempirlo di cagate che fanno tanta tristezza: bandane, canotte..
Rambo poteva costituire un film a sé, non tanto perché almeno ci saremmo risparmiati gli altri due, che conservano comunque scene e battute di alto cinema – come quella della tortura “alla rete del letto”, o la disinfettazione e ricucitura del braccio con la polvere da sparo, la mitragliata contro Murdoc nel finale, l’epico Murdoc, sono io che vengo a prendere te!, o ancora il – Come vivrai John? – Giorno per giorno – ma anche perché davvero non se ne sentiva il bisogno, in Rambo la storia è pienamente sviluppata, oltre che molto profonda. E’ chiaro che il film è stato ugualmente un successone all’esordio, ed è entrato a ragione o torto nella storia del cinema, però è anche vero che i sequel lo hanno un po’ svilito, annacquandolo nei suoi aspetti più interessanti tanto da portarlo poi – come icona complessiva – al pari di uno qualsiasi dei personaggi super pompati anni ‘80-‘90. Ecco, tutto questo per dire (1) che secondo il sottoscritto è una fine che non meritava e (2) una buona scusa per riguardarsi qualche pratico tutorial su come ci si comporta nel caso in cui dovessi cadere prigioniero da qualche parte nella foresta, o se un elicottero Apache guidato da un russo incazzoso dovesse darti la caccia. Queste cose può insegnartele solo Rambo. Alla fine dei giochi, la domanda è d’obbligo: ma non sarebbe stato meglio se avesse prevalso il famoso finale alternativo??
Vitellozzo.
Dai, alla fine dei conti è uno dei pochi film dei quali anche i due sequel sono degni di un certo rispetto, se non altro perché sono entrati nell’immaginario collettivo con un’aria mitica che un po’ li schernisce, ma che in fondo suggerisce anche che siano stati amati da tutti!
Siamo cresciuti tutti con Rambo, ci sono alcune scene anche dei sequel che sono immense, fantastiche mitiche, però quello che mi lascia un pò amareggiato è appunto la differenza tra il primo e gli altri, se Rambo 1 fosse stato sull’onda degli altri due non avrei avuto niente da ridire, l’avrei preso per una normale saga d’azione e fine della storia; però è proprio perchè il primo è di alto livello che poi dispiace vederlo sminuito nei sequel..tenendo sempre presente che il cofanetto della trilogia è sempre quì sullo scaffale..
Condivido in pieno il tuo articolo.
Il primo Rambo è davvero una pietra miliare nel genere dei film d’azione… Gli altri due… si salvi chi può!!! O_____O
Per quanto mi riguarda, rivedo sempre volentieri il capostipite della serie e gli altri due… faccio semplicemente finta che non esistano…
Buonanotte,
Ila.
Anche se disprezza totalmente i sequel (ripeto, alcune scene sono da salvare almeno per il lato spassoso e surreale), una ragazza a cui piace Rambo ha già la mia stima incondizionata
Ma grazie!!! =D
Rambo 1 è un filmone, chi pensa il contrario non capisce un cavolo di cinema, punto.
Forse è un pò eccessivo come giudizio, però se pensi che avevano pensato anche a Clint Eastwood, Al Pacino o ancora Steve McQueen e Michael Douglas con cui fare il film, di certo non avevano in mente un filmetto usa e getta..
si sarebbe stato meglio e avrebbe consacrato definitivamente un grande personaggio,poi devastato dal reaganismo d’accatto.
Rambo però rimane un grandissimo film
mmhsì, anche a me ha urtato il fatto che questo genere di film abbia fatto da coperta di linus per una certa politica..
Ahah troppo forte questo post!! Complimenti a Vitellozzo, alla faccia di Savonarola : ) Concordo su tutto quanto hai scritto, non avevo mai pensato al fatto che Rambo non uccide nessuno nel primo film. Brian Dennhey è un vero stronzo, e Rambo deve lottare contro l’ignoranza cafona di questi contadinotti americani, non proferendo parola per tutto il film salvo esplodere piangendo come un vitello nel finale! EPICO!
eeh quando fa il monologo alla fine è da lacrima
Cavolo, la scena dei toponi nella grotta ha segnato la mia infanzia!!! Grandissimo film grandissimo sly e grandissimo tu che me lo hai fatto ricordare!
Qualche tempo fa ho letto che Tomas Milian, prima che uscisse Rambo con Stallone, voleva fare un film tratto da First Blood, ma ci volevano troppi soldi per una produzione italiana… alla fine ne uscì fuori “Il giustiziere sfida la città” in cui il personaggio di Milian si chiama Rambo (ovviamente sempre doppiato da Ferruccio Amendola)
see, questo retroscena mi mancava, oddio forse alla fine è stato quasi un bene che non se ne sia fatto nulla eh
Si beh! Rambo è una cosa troppo U.S.A., mi è venuta voglia di rivederlo tra l’altro!