George Pal, 1960, UK/Usa
Trama: 1899, un uomo dichiara ai suoi amici di aver inventato la macchina del tempo, e di volerla utilizzare per vedere come si svilupperà l’umanità tra migliaia di anni, promettendo di tornare tra loro dopo 5 giorni.
Il Film. Da un romanzo di HG Wells (La guerra dei mondi, L’isola del Dott. Moreau), questo film è una gioia per gli amanti della fantascienza fatta in casa, targata anni 60. Il titolo originale è The Time Machine, che tutti sappiamo voler letteralmente dire proprio “l’uomo che visse nel futuro”, secondo le nostre sempre magnifiche traduzioni.
Il bello di questo film a parte l’ambientazione di fine 800, i baffi e le barbe dei personaggi, e soprattutto la mitica macchina del tempo (una poltrona, un ombrellone di metallo che gira, e delle lucine in qua e là), sono le soste che il protagonista fa scorrendo in avanti nel tempo.
Super effettoni scandiscono il passare dei giorni e degli anni, luce e buio che si alternano, i fiori che appassiscono e ricrescono, e il manichino del negozio di vestiti di fronte alla finestra che cambia abiti a seconda delle mode del tempo.
Prima sosta, 1917, per strada ci sono degli strani veicoli a quattro ruote. Poi gli anni 40: i bombardamenti in Inghilterra.
1966: la sosta più bella secondo me. Il film è del 1960, e questi si sono immaginati che, a soli 6 anni di distanza, la gente fosse in preda al panico per il pericolo del nucleare. Le guardie vestite con tute argentate conducono la folla in dei bunker prima di un’imminente eruzione lavica. E qui la perla del film: modellino in miniatura della strada, macchinine in scala, COLATA DI POMAROLA FUMANTE ad imitazione della lava, e distruzione del modellino. Solo applausi.
Tutta la seconda metà del film si svolge in una immaginaria epoca del futuro (80mila e rotti anni dopo), in cui la Terra ha superato varie distruzioni, ed ora è rinata in una sorta di paradiso terrestre, popolato però da uomini e donne tutti biondi, vestiti con delle tunichette, totalmente privi di cultura, interesse, e curiosità. Si scopre che sono in realtà usati come cibo da esseri che vivono sottoterra. Ovviamente George salva tutti dai mostri, in una lotta incredibile, di quelle a cazzotti, uno contro quindici. Riesce a tornare nella sue epoca, dove i suoi amici, tranne uno, continuano a non credergli, e allora lui decide di tornare in quel futuro a riprendersi la bionda più bona. Fuck yeah.
Voto: ma come fo a non dargli 7
Capitano Quint
uberfigo! Uno dei miei preferiti,come anche le traduzioni dei titoli eh
Anche 7 e mezzo.
Bellissimo! Il remake invece faceva ca’a (come dite voi in Toscana, no?).
detto con eleganza!