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A Field In England

Ben Wheatley, 2013, UK/Irl

urlTrama: 1687, un campo in Inghilterra, ci sono d…senti io non ho capito di preciso di cosa parla, però è bello. Parecchio.

Il Film: Inizia con la scritta “Attenzione il film contiene immagini lampo stroboscopiche che possono creare danni a persone…” Bene no?
Tutto in bianco e nero, riprese lente tra l’erba e i cespugli della campagna inglese. Costumi perfetti, pistole e moschetti stupendi, e soprattutto un grandissimo realismo.

Se siamo durante la guerra nel 1600, la gente deve essere sudicia, coi denti neri.
Se uno viene colpito alla gamba, si deve vedere il pezzo di gamba che parte.
Se c’è da scavare una buca, si scava con una pala del ‘600.
Se uno ha un’infezione al cazzo, si deve vedere il cazzo con l’infezione.
Ecco in questo il film è perfetto, quasi maniacale nella cura dei particolari, e dell’inquadratura.

Non posso però negare un po’ di difficoltà nel seguire la narrazione degli eventi. Vuoi per i dialoghi filosofici, vuoi perché tocca vederlo coi sottotitoli (perché non vorrete mica che un film del genere lo facciano uscire in Italia vero? Magari tra qualche anno), vuoi per la storia che a mio avviso si perde un po’ nel finale. Insomma non facilissimo da comprendere.
Resta affascinante ed interessante da un punto di vista di stile. E poi a circa metà di film arriva la sequenza di immagini stroboscobische, tagli geometrici, lampi di luci e ombre, assolutamente magnifica, magica, surreale.

Voto: 7,5. da vedere per forza. Dà speranza a tutto il cinema.

Capitano Quint

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Ex Drummer

Koen Mortier, 2007, Bel

39779Trama: il marcio. Una band punk, poco band e molto più che punk, ha bisogno di un batterista, e si rivolge ad un famoso scrittore, il quale vede la possibilità di una storia interessante. Caratteristica principale della band è che tutti devono avere un handicap: che sia un braccio bloccato, una perversione violenta verso le donne, l’omosessualità, o più che altro il non saper suonare.

Il Film: c a p o l a v o r o.  No via capolavoro no, però…però per me è un gioiello. Purtroppo mi fanno impazzire i film marci, sudici, con geniali trovate, e con una colonna sonora ancora più sudicia e geniale, e attori brutti come la fame.

C’è chi lo ha definito la versione estrema di Trainspotting, altri solo una brutta copia, oh magari se smettete di cercargli etichette e ve lo godete vi accorgerete della sua grandezza.
Ancora più della storia (perversa) a far rimanere a bocca aperta sono le scelte del regista, la sequenza iniziale con loro in bicicletta mandata al contrario, lo skinhead che in casa sua cammina sul soffitto, l’interno della vagina della donna di Big Dick (“…soprannome un cazzo, donna fagli vedere! …vedi questo, l’ho fatto io, ora usciamo, sta per pisciare”).

E’ un film che mette a disagio. Non sai se ridere, provare ribrezzo o pena. Una periferia devastata, case che sembrano porcili, un padre che si caca addosso perché legato a letto, uno che fotte la madre dell’amico (Bozzone docet nda), e questo fascistone di scrittore che invece di togliere dalla merda sti tre disperati, li fa affogare definitivamente.
Un solo concerto, una sola canzone (la significativa Mongoloid), e la distruzione totale di tutto. Ridi per le parolacce e gli sketch? Beccati sta strage finale, non c’è proprio un cazzo da ridere. Rimango in silenzio, a disagio, sto male. Ma che cazzo di film immenso.

Voto 7/8. Come spesso accade, sti registi sconosciuti, con due lire in tasca, tirano fuori vere perle, ammirate questi titoli di testa:

Capitano Quint

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L’inutilità di Mtv

Prima di Youtube e della banda larga se uno voleva vedere un video musicale non c’erano cazzi, c’era solo Mtv. Nei miei ricordi più lontani mi vedo sbracato sul divano di casa a guardare su Rete A i primi video musicali di cui abbia memoria (uno su tutti Around The World  dei Daft Punk, geniale). I video andavano in rotazione per svariate ore al giorno, senza nesso logico, potevi vedere la trashata del momento seguita dal pezzo rock storico immortalemiticoyeah. L’inglese sottotitolato era solo un lontano ricordo e mi sentivo quasi un grande a guardare un programma in cui non capivo un cazzo e senza troppe censure.

Ora io mi chiedo, che cazzo è successo? L’inaridimento della rete in quindici anni è stato progressivo e disastroso per la musica in generale. Basta scorrere la programmazione del network principale per rendersi conto che i video sono spariti. Sembra di essere su Real Time, solo reality di merda e repliche su repliche. Alcuni nomi nel mucchio: Ginnaste – Vite Parallele, Friendzone – Amici o Fidanzati? (la mia curiosità non sta più nella pelle), Plain Jane, 16 Anni e Incinta..poi è il turno delle fiction a tema vampiresco Teen Wolf, True Blood e per i nostalgici Buffy l’Ammazzavampiri (riesumato direttamente dagli anni ’90, una novità assoluta eh). Fuochi d’artificio finali con due programmi  patrocinati dal Ministero della Cultura: Jersey Shore e Geordie Shore (personalmente salvo il primo solo per la presenza in qualche misera mai troppo lunga scena dello Zio di tutti i vizi “Uncle Nino”, chi ha visto il programma sa di cosa parlo).  Pensavo che il fondo del barile della mediocrità Mtv l’avesse toccato con Pimp My Wheels (i motorini pimpati che uscivano fuori sotto la supervisione dei Gemelli Diversi erano da mandare direttamente al disfacimento, magari con Thema e Strano sopra legati) e Vale tutto, il quiz show degli Zero Assoluto più brutto della storia. E invece no, si cerca di andare ancora oltre la sopportazione, di superare il limite del buonsenso facendo fare ai Club Dogo non so quale programma. Non ho una sfera di vetro, ma voglio essere prevenuto e dico già da ora che quel programma, qualunque esso sia sarà una merda. Musica scomparsa, anche quella commerciale, su una rete che da alternativa è diventata generalista come un qualsiasi contenitore delle grandi reti nazionali.

La cosa più brutta però è che ci continuano a prendere per il culo facendoci credere che Mtv Music trasmetta solo musica. Non è vero nemmeno questo: Mtv Music trasmette solo musica sì, di merda e sempre la stessa. L’opinione qui è a senso unico eh, perché se su mezz’ora che tengo l’occhio sul canale, venti sono occupati da Call Me Maybe, Gangam Style, Rihanna (in formissima davvero) e Emis Killa, vuol dire che sono alla buccia, loro come network e io come stupido telespettatore. L’idea che Mtv sia diventato davvero solo un “contenitore” non si smorza, anzi diventa quasi una certezza se uno pensa a quanti VJ siano stati fatti fuori – più o meno giustamente – nel  corso degli anni. Anche qui sparo nella folla: l’odiosa Victoria Cabello, Paolino Ruffini, Kessisoglu, la Maugeri, Maccarini, Luca Bizzarri, le indimenticate Kris e Kris, la Giorgia Surina (maledetto te Vaporidis..), la “Caro” quella bionda (discreta anche lei) Silvestrin, Bossari…tutta gente che dava  l’impressione (almeno a me) che dietro la telecamera ci fosse un minimo di pianificazione.

Ho letto da qualche parte non ricordo dove che il network è in vendita. La cosa non mi stupisce; certo, non credo che la ragione sia per la tristezza degli ascolti, però devono aver pesato almeno un po’ anche questi risultati non proprio esaltanti.  Spero davvero che la rete si risollevi dalle sabbie mobili, perché lo sviluppo di canali tematici su Internet non può giustificare un disfacimento del genere. La televisione come mezzo di comunicazione viene ancora oggi prima della rete, e se l’alternativa a vedersi i video su Youtube è un programma coi Club Dogo posso già da ora spengere tutto e ciao.

Vitellozzo.

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Breakdown – La Trappola

Jonathan Mostow, 1997, Usa, 95min

Trama: Sulle classiche strade deserte americane, un uomo e sua moglie sono inizialmente perseguitati da un paio di cattivi, intenti a rapire la donna per poi chiedere il riscatto. C’è un problema, il marito è Kurt Russell.

Il Film: ma come cazzo ti viene in mente, ma come cazzo si fa a rapire la moglie di Kurt Russell. Anche se qui interpreta un uomo per bene un po’ impacciato, una volta che fermi la sua macchina, e lo vedi in faccia cazzo te ne accorgi che è Kurt Russell, fermati subito, digli guarda ho sbagliato, vo a rompere le palle a quello dopo. No, questi insistono, e allora so’cazzi vostri, come potrà finire.

Voto 6.5: action movie classico, lui che salva lei, Kurt che supera i timori iniziali per poi spaccare il culo a tutti. Notevoli comunque alcune scene di inseguimento tra auto e camion, e anche la scena finale, che tengono il film su un buon livello. Morale: mai rompere il cazzo a Kurt.

Capitano Quint

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