Gabriele Salvatores, 1991, Ita
Trama: 1941. Un manipolo di soldati italiani deve presidiare una piccola isola greca. Un paradiso, lontano dalla guerra. Motivazioni valide per non restare lì? Nessuna.
Il Film: Dovessi dire quanti film mi piaccio di Salvatores farei in fretta. Sono giusto tre o quattro, e tutti dello stesso periodo, tutti più o meno sugli stessi temi: la fuga, l’amicizia, il viaggio. Marrakesh Express, Turné, Puerto Escondido, e questo. Stessi attori, per una formula vincente tra comicità e melanconia che ancora oggi rende quei film i migliori della sua produzione.
Mediterraneo è forse il più complesso. anche per il periodo trattato. Non sono poi così tanti i film italiani sugli anni 40, ed ancora meno quelli sui soldati impegnati sui fronti esteri. In realtà la caratteristica del film è che sì, si svolge negli anni 40, ma i protagonisti parlano come se fossimo negli anni 70, dialoghi forse troppo moderni per dei soldati dell’epoca (“c’è ancora quel fumo che ha lasciato il turco? Ma non sarebbe meglio se fosse sempre così, che ti rubano le armi e ti lasciano sta roba.”). C’è sempre la speranza della costruzione di un mondo migliore fatto di pace e amore che aleggia per tutto il film.
Il mondo migliore i soldati lo hanno già trovato. Un piccolo paradiso di mare, chi glielo fa fare di avvertire qualcuno e farsi venire a prendere? Pianta due pali, e passa la palla. Oppure fai visita alla bella Vassilissa, senza innamorartene magari (“Si è presa a cuore un aspetto psicofisico di tutto…cioè, eh sta portando avanti un discorso…è una puttana!”)
Bisio, Bigagli, Cederna, Catania, Gigio Alberti, tutti attori che danno il meglio di sé, i momenti comici sono tanti, come alcune scene epiche, ma a reggere il film è la figura immensa di Diego Abatantuono, secondo me nel suo miglior periodo, dopo il trash anni 80, e prima del trash revival degli ultimi 15anni. Rido ad ogni sua frase, ogni sua espressione, un mito in questo film.
Oscar come miglior film straniero, colonna sonora bellissima, bei dialoghi, si ride, si riflette, gran film, con un’unica pecca per me: il finale con loro da vecchi che si ritrovano, troppo retorico.
Voto: 7/8 “Sai che ogni volta che vedo un tramonto mi girano i coglioni, perché penso che è passato un altro giorno. Dopo mi commuovo, perché penso che sono solo.
Le notti mi piacerebbe passarle da solo. Da solo…nsomma…magari con una bella troia, che è meglio che da solo.”