John Carpenter, 1982, Usa
Trama: Antartico. Un cane in fuga trova rifugio in una stazione scientifica americana inseguito da dei norvegesi che stanno cercando di ucciderlo. L’equipe statunitense dopo una sparatoria e l’esplosione dell’elicottero norvegese, decide di dirigersi verso la base norvegese, dove troverà mostruosi cadaveri ed un enorme blocco di ghiaccio. Intanto il cane inizia una strana mutazione in un’orrenda creatura, la quale una volta bruciata, viene analizzata, e si farà strada la possibilità che si tratti di un’entità aliena in grado di imitare e riprodurre le sembianze del corpo ospite. Il contagio sarà letale.
Il Film: Il mio film di Carpenter preferito. Uno dei migliori film di fantascienza di sempre. Un horror perfetto. Ed in più c’è Kurt Russell con la barba. Quello che rende questo film grande, è la capacità di Carpenter di immergerti completamente nella situazione come se tu fossi uno del gruppo di uomini bloccati nella base. Isolati da tutto, circondati da neve e ghiaccio, contro una minaccia invisibile. Questa è una caratteristica che ho notato in altri film di Carpenter, quella cioè di mettere una o più persone che non possono uscire da un ambiente chiuso: in Distretto 13 sono chiusi nella stazione di polizia con circondati dalle gang di strada, ne Il Signore Del Male sono dentro una chiesa, in The Ward le ragazze sono recluse nel manicomio, e così via. La particolarità che emerge dopo poco nel film è che gli uomini sono costretti a sospettare l’uno dell’altro, in quanto la Cosa può aver contagiato e replicato chiunque. Questo contribuisce quindi ad aumentare ancora di più il senso di stress, ansia, mistero, in chi guarda l’opera. A farci tranquillizzare comunque ci pensa sempre lui, Kurt Russell, che veniva dal film precedente con Carpenter, 1997 Fuga Da NY, e che qui si toglie un po’ l’aria da macho, e con la barba è veramente il protagonista perfetto, è lui il leader, è lui che usa il lanciafiamme, è dalla sua parte che ti schieri immediatamente. Da sottolineare gli effetti speciali. Così tipicamente anni 80, così grotteschi, corpi deformati, teste di silicone e lattice sciolte, viscidume, sangue, carne, una goduria per gli amanti del genere. Poi nonostante Carpenter spesso componga lui stesso le musiche (meravigliose) per i suoi film, essendo questa una grande produzione gli viene affiancato un compositore bravino, che a volte se l’è cavata, Ennio qualcosa, insomma: bene. Ironico tra l’altro come il film esca nel 1982, stesso anno di ET l’Extraterreste: uno lo ami da piccolo, l’altro non ti stancherai mai di amarlo. E chiaramente uno è stato un successo planetario, e l’altro un flop distrutto dalla critica.
Il film si regge comunque sull’infinita capacità tecnica e narrativa di Carpenter, i silenzi, i dubbi, la meschinità dei personaggi, gli improvvisi scatti di violenza, ed un finale magistrale. La base ormai in fiamme, solo due sopravvissuti, ovviamente Lui, e l’altro personaggio di colore, che si guardano ormai sospettosi di tutto, uno dei due potrebbe essere la Cosa, non saprai mai chi perché il film si chiude così, quello che conta è che ormai non c’è più fiducia e speranza in nessuno. Tutti contro tutti, un po’ come la società moderna. Carpenter avanti 30 anni come sempre.
Voto 9: Di una cosa sono comunque certo: la Cosa potrà prendere le sembianze di chiunque, ma non potrà mai imitare la barba di Kurt Russell.
Capitano Quint