Kinji Fukasaku, 2000, Jap.
Trama: Per educare i giovani, e tentare di raddrizzare la società, viene indetta annualmente la Battle Royale. Una classe di una scuola superiore sorteggiata a caso viene portata su un isola, dove i ragazzi dovranno uccidersi con il solo scopo di non essere uccisi. E’ ammesso un solo vincitore.
Il Film: Tratto da un romanzo, e da un manga (per il quale non ho il minimo interesse) il film è fortemente consigliato.
In un periodo in cui mi sto lentamente avvicinando al cinema giapponese/orientale (si accettano consigli), questa pellicola arriva prepotente tra le più interessanti che abbia visto.
Immaginatevi questa trama in un film italiano, dove dei ragazzi del liceo si devono uccidere nei modi più violenti per sopravvivere. La gara sarebbe a chi riesce ad uccidere per primo il Muccino, o il Vaporidis di turno, ma la realtà è che semplicemente un film del genere sarebbe inconcepibile per l’associazione genitori, l’associazione genitori cattolici, l’associazione genitori cinepanettoni, etc.
Comunque, chi se ne frega, il film esiste, ed è bellissimo così, perché mostra esattamente le dinamiche di gruppo, la lotta per la sopravvivenza, le paure, e le perversioni dei giovani ragazzi.
Questi sono costretti dal classico collare pronto ad esplodere, e a disposizione hanno solo un sacco contenente viveri, una mappa, ed un’arma/oggetto a caso. Può essere una balestra, una pistola, ma anche una torcia, o un binocolo.
A non essere casuale è invece la capacità dei ragazzi di adattarsi quasi immediatamente alla situazione. Si formano i primi gruppi, si distinguono i più violenti, i più deboli, le fiche stronze, il pazzo solitario, gli innamorati, i repressi. Tutti contro tutti.
Il cinema giapponese si mostra ancora una volta in tutta la sua perversione carnale, nelle torture, nel sesso, nell’umiliazione. E’ tutto portato ai limiti estremi per dei ragazzi delle superiori. Una splendida visione di un regime fatto di violenza ed educazione. Film che fanno riflettere, come L’Onda, e The Experiment, con in più una sadicità che è costata al film svariate censure.
Trovo veramente un solo difetto, che noto in tanti film giapponesi, la recitazione degli attori. Capisco che in questo caso sono ragazzi, ma nsomma diciamo che quelle espressioni esasperate tipo lacrimoni, o grasse risate, proprio riprese dai manga, mi fanno un po’ caare. Per tutto il resto film incredibile.
Voto 7+: Per gli appassionati di Hunger Games, ecco da dove il vostro film del cazzo ha copiato. Inchinatevi e chiedete scusa.
Capitano Quint
Concordo, soprattutto sul finale anche se gli avrei dato qualcosa in più come voto. Su Hunger Games non l’ho mai visto ma ho deciso di recuperarlo visto il successo e dato che mi sembra vogliano dargli un po’ più di spessore.
Sui consigli per i prossimi video da vedere: Ferro 3, Departures, la trilogia della vendetta di Chan-wook Park, Storia di fantasmi cinesi. 🙂
departures mi manca, grazie
Io ho letto prima il romanzo e poi ho visto il film.
A mio parere, il romanzo è più bello rispetto al film, mi è piaciuto un sacco, rende molto più l’idea. E’ uno dei libri e uno dei film più belli (e inquietanti) che abbia mai letto!
non ne dubito
Bello! Mi era piaciuto tantissimo. Non ho ancora letto il libro, prima o poi mi devo decidere. Sì, bè la recitazione in effetti non è proprio il massimo ma è anche vero che in ambito orientale c’è proprio un modo diverso di esprimere l’emotività e spesso per noi risulta troppo enfatica.
Gli Hunger Games non sono male, né i libri né i film. E non c’entrano poi neanche molto in realtà con una presunta derivazione da BR. In fin dei conti di distopie a tema giochi-mortali ce ne sono tantissime e neanche Takami è stato il primo a inventare la cosa. BR è particolarmente crudele, quello sì.
C’entra relativamente, ma un altro prodotto giapponese cattivissimo e sempre incentrato su degli adolescenti è la trilogia di Suicide Club. E’ terribile. Non deve infastidire lo splatter però.
E poi vabbè, io mi sono innamorata del cinema orientale con Kim Ki Duk, che forse sarà scontato, e magari ormai va pure un po’ di moda, ma trovo geniali tutti i suoi film. 🙂
wikipedia hunger games: “Ogni anno, come monito e punizione per essersi ribellati nel passato, in ogni distretto vengono scelti un ragazzo e una ragazza di età compresa tra i 12 e i 18anni per partecipare agli HG, un evento nel quale i partecipanti devono combattere tra di loro in un luogo prestabilito, controllata da un gruppo di Strateghi, fino a che uno solo dei partecipanti rimane vivo. La selezione avviene tramite una lotteria”. Potrebbe l’esatta trama di questo.
No ma a parte la storia ho un problema di fondo verso quei fantasy/action, quindi esagero un po’.
Recupererò Suicide Club. Ormai dopo la visione di Guinea Pig, lo splatter non ha più limiti.
Ad onor del vero io ci vedo anche lo “zampino” di Stephen King e del suo romanzo “The Long Walk” (La lunga Marcia 1979) quando ancora si firmava Richard Bachman
Ormai sono un sacco di anni che non lo riguardo ma un film così potente è difficile da dimenticare.
Niente a che vedere con gli Hunger Games, ovviamente, sia per le motivazioni che stanno dietro al “castigo” sia per la qualità dell’operazione cinematografico-letteraria in sé: il manga di BR è un colpo allo stomaco, i libri Hungergamesiani conciliano il sonno e sono scritti in modo a dir poco imbarazzante…
Oooooo, lo voglio…esiste in dvd? E’ doppiato in italico? X i film giappi e orientali, se non li hai gia visti…sukiyaki western django e the host secondo me meritano…un salutone
guarda aspettavo proprio di vedere chi sarebbe stato il primo fenomeno a tirare fori sukiyaki. Avevo pochi dubbi che saresti stato te.
lo prendo come un complimento… 😉
chiaro. Cmq io l’ho visto doppiato in italiano, non so se esiste quindi anche una versione dvd
Di filmografia jap ti consiglio, nel caso tu non li abbia ancora visti, La samaritana e Two sisters.
Visto in lingua originale con sottotitoli inglesi, rivisto più volte, letto il manga….Devastante, durissimo, violenza inaudita, ma con una storia solida